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Videogame violenti: Facebook dopo la tempesta (neuronale)

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Videogame ViolentiSe i video giochi violenti mettono in crisi il cervello, ci pensa poi “Facebook” a ristabilire la calma e l’equilibrio (psichici)…

Secondo una ricerca dell’Università di Indianapolis, che ha testato volontari di età compresa tra i 18 e i 29 anni, con la risonanza magnetica funzionale, sarebbero sufficienti dieci ore a base di videogiochi violenti, con sparatorie annesse, perché le aree cerebrali, che tengono sotto controllo i comportamenti aggressivi, riducano la propria attività (con tutte le conseguenze del caso…).

A questa prima settimana “sopra le righe”, ne è seguita una interamente dedicata all’astinenza. Il risultato? Dopo questo periodo di “calma”, l’attività cerebrale tornava normale, il che, quindi, fa ben sperare nelle possibilità di recupero. Ma la domanda sorge spontanea, come diceva Lubrano: che cosa potrebbe succedere dopo anni di stimolazioni continue? In attesa di news sull’argomento, una certezza arriva da un altro studio di matrice anglo-danese, rilasciato delle università di Londra e Aarhaus: per guarire dalla videosindrome violenta la soluzione sembra essere legata all’uso dei social network, che permettono di incrementare le amicizie, perché più amici si hanno più aumenta l’attività cerebrale: e transeat se trattasi di amici virtuali.


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